11 giugno: Venere opposta a Plutone

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Venere si troverà domani 11 giugno (alle 23:08) opposta all’oscuro signore dell’Ade. In questa configurazione astrale Venere indossa quasi i panni di Demetra (o Cerere), la madre di Persefone (o Proserpina, l’adolescente rapita dal truce Plutone e sprofondata nel regno delle ombre).
Il segno del Cancro, in cui si trova ora Venere, ha infatti un carattere nutritivo (e Demetra-Cerere era la signora delle messi), come rivela la parte anatomica cui corrisponde, i seni, e l’alimento per eccellenza che essi forniscono, il latte.
Venere la luminosa, la stella del mattino o della sera, si contrappone qui all’oscurità, resa ancora più temibile dal fatto che l’opposizione provenga dal segno invernale, freddo e duro del Capricorno in cui Plutone sta transitando da qualche anno. Venere è in un segno che le è congeniale, e così sarà anche per i prossimi 11-12 anni (tale è il periodo della permanenza di Plutone in Capricorno), ogni volta che si contrapporrà al signore delle profondità. È come se la cristallina signora delle acque primordiali si rifugiasse nella sua conchiglia madreperlacea, per difendersi dalle insidie di tutto ciò che è troppo prosaico e volgare per il suo animo poetico. Eppure, anche lei deve pagare dazio a Plutone, ogni volta che ci passa davanti; nessuno si può esimere.
Plutone esige trasformazione, pretende che si rinunci a quelle parti di noi che non ci corrispondono più, per rinascere al nuovo io che già è in noi, ma che ancora non riconosciamo. A cosa dobbiamo dunque rinunciare, per far spazio al barlume della nuova vita proposta da Plutone, magari ancora informe e abbozzata, ma gravida di potenzialità?
In sostanza, questa è la domanda che Plutone sta ponendo da tempo a tutti noi, ma in modo particolare coloro che sono nati nel Cancro, nella Bilancia e nell’Ariete, soprattutto se a cavallo della prima e della seconda decade.
Meno difficoltà avrà chi è nato a cavallo di queste due decadi ma nel segno di Toro, Scorpione, Vergine e Pesci, perché riuscirà a gestire meglio i cambiamenti in atto, sarà più incline a seguire la voce che lo sta esortando a ribaltare la propria vita.
La difficoltà a lasciar morire qualcosa, ad abbandonare la sicurezza ben simboleggiata dal segno dei Cancro, può in effetti essere un handicap. Lasciamoci nutrire dall’amorevole sicurezza garantita dal segno, ma non esitiamo ad affrontare il pericolo. Facciamo del nostro cuore il nostro rifugio, dei nostri ricordi la base da cui trarre la forza per procedere (e non solo occasione di rimpianti e recriminazioni) e non esitiamo a perdonare i torti passati, perché dalla riconciliazione passa il potere della rinascita. Perdonare non significa dimenticare (anzi, il Cancro ha la memoria lunghissima), bensì riconoscere l’incompiutezza di ognuno sul suo viaggio verso l’aspirazione alla compiutezza. Significa acquisire conoscenza e saggezza. Attingere alla memoria dell’umanità è prerogativa del Cancro.
Cominciamo però dalle piccole cose, perché completare una grande opera come quella di perdonare un grande torto, è un percorso complesso, materia di Plutone. Venere invece ci invita a guardare alle piccole cose, ai gesti che possono riconciliarci con il quotidiano e con la gioia di vivere nel momento presente.

Un rituale per affrontare questo aspetto potrebbe così essere quello di mettersi a ripulire casa, decidendo di buttare via (o regalare, o riciclare) oggetti e cose da cui non riuscivamo a distaccarci, o anche decidersi di rimettere ordine nei conti (Plutone ha infatti a che vedere con le risorse, anche quelle finanziarie) o nella biblioteca (simbolizzata dal segno del Capricorno). Si potrebbero donare dei libri alla biblioteca pubblica, oppure distribuire tutti quei gadget che ci siamo portati a casa dall’ultimo viaggio e di cui in fondo non sappiamo bene che fare. Fare le pulizie di primavera può aiutarci a levare la polvere anche dagli anfratti dell’anima.

Questo post fa parte della serie “La Danza di Venere” che tra poco diventerà un programma a sé stante.

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